Hell-oween

Io non volevo farlo...giuro non volevo.
Sono stato trascinato, o meglio, obbligato dal fato beffardo a passare la mia serata di Halloween insieme ad altre 400 persone al Piper, locale romano che credo tutti in Italia conoscano. Ma iniziamo dal principio.
Dopo aver combattuto fino alla fine con i miei amici per cambiare meta, mi rassegno ed esco di casa anche io. Prendo la mia bella Vespetta (dio quanto è bella, un giorno vi faccio vedere una foto) e mi dirigo verso il posto. A metà strada un lampo di genio mi ricorda di aver dimenticato il biglietto a casa. tirando giù qualche santo, faccio dietro-front e ritorno a casa. Nel tragitto, mi si spezza il filo della frizione. MaIoDicoMannaggiaAiMeccaniciDelCazzo. L'avevo ripresa da 3 settimane e già rotta. Affranto e imbestialito, prendo un dannatissimo taxi (lento come una biga) e arrivo a questo dannato piper. Pago i miei 20 Euro ed entro.
Mi sentivo come Dante: sapevo benissimo di scendere in un inferno, ma non sapevo a che punto si potesse arrivare. Cosa me lo fa dire? Forse il fatto di aver trovato persone veramente scandalose, allucinanti, senza senso. Bah.
Il pudore non era lì, e forse non ci sarà mai. Ragazze con evidenti problemi di grasso vestite come le veline, ragazzi palesemente scoordinati che si sentono ballerini, gente ubriaca per finta, persone ripugnanti...la fiera della mostruosità. E menomale che "la direzione si riserva il diritto di selezione all'entrata".
In questo inferno, mi sono reso conto di parecchie cose. Ho capito la differenza tra me e loro, sempre meno sottile. Ho capito che il cervello umano è veramente strano. Ho capito che non mi devo far trascinare dalla massa.
Emancipate yourselves from mental slavery. Bob ha sempre ragione.